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giovedì 8 novembre 2012

Lavazza - “il caffè è un piacere, se non è buono che piacere è”


Questo era lo slogan che Nino Manfredi negli anni ottanta recitava nello spot della Lavazza, ma prima ancora c’erano Caballero e Carmencita nel celebre cartoon di Carosello. Con questi ricordi di bambino il 26 Ottobre ho partecipato all'evento organizzato dalla Lavazza per quelli di Gente del Fud.

Dire che siamo stati coccolati è poco, ci sono venuti a prendere in albergo e ci hanno portato presso il Lavazza Innovation Center per apprendere i trucchi e i segreti della preparazione del caffè e del cappuccino.
Veniamo accolti da Marcello Arcangeli (Responsabile Commerciale Lavazza) che ci introduce nel mondo del caffè. A fine serata avrò poi modo di scambiare quattro chiacchiere amichevoli con Marcello allo stand Garofalo del Salone del Gusto e percepire tutta la sua passione per il caffè, una sua frase mi è rimasta impressa “noi in Italia sviliamo il caffè! Quando andiamo in un bar chiediamo un caffè mentre all’estero chiedono un ESPRESSO!”. Sante parole !
Ma torniamo all’evento Lavazza, ovviamente all'accoglienza ci viene offerto un ottimo caffè tanto per iniziare la giornata e poi, indossati i grembiuli (bellissimi!) tutti nella sala training; durante il tragitto mi cadono gli occhi sulle placchette che identificano i vari locali/stanze e su tutte campeggiano le figure di Caballero e Carmencita (quanti bei ricordi!).
In sala training si formano le “squadre”, a me toccano quelli che poi si riveleranno degli autentici esperti di miscele arabiche e crema di latte, vale a dire Valentina “La cuoca pasticciona” e Luca “Per un pugno di capperi”. Cominciamo con il caffè, ops! scusate, con l’espresso,  dopo una breve introduzione sulla tecnica per la preparazione di un perfetto espresso tocca a noi cimentarci, l’esercizio è semplice ed in tutta scioltezza raggiungiamo il risultato.
Passiamo poi alla preparazione del cappuccino, prima il momento teorico su come si prepara una perfetta crema di latte (e si perché non si chiama schiuma!); cominciamo subito a percepire le difficoltà e si perché il tempo per ottenere la crema è minimo, 20/25 secondi per montare il latte prima che raggiunga elevate temperature. Cominciamo a sudare freddo, ci mettiamo alla prova e i primi risultati sono assolutamente da dimenticare, come diciamo a Roma la “buttiamo in caciara” (in tutti i sensi) meritandoci l’etichetta di “quelli dell’ultima fila”. Non demordiamo ed andiamo avanti a montare latte a go-go, finiamo le tazze e gentilmente Pasquale “I Sapori del Mediterraneo"  e Giovanni “Symposion Foodies” ce ne offrono alcune di quelle a loro disposizione non perdendo l’occasione per deriderci per i nostri insuccessi.
Spinti dagli incitamenti di Francesca Marchelli e Silvia Ferrata, che però si vedeva lontano un miglio che non avrebbero scommesso un cent su di noi, riusciamo alla fine a preparare un cappuccino senza infamia e senza gloria. Ma porca miseria quanto è difficile !!!
Dopo l’assaggio dei dolcetti preparati per l’occasione dalla Lavazza (ma quanto erano buoni!!!) passiamo alla parte più “fashion” nel corso nella quale degustiamo:
  • Cappuccino solido al sifone
  • Cremaciock in provetta (cioccolata calda con crema espresso)
  • Caviale di caffè su fette di pane tostato e burro vanigliato
La mattinata si conclude con la foto di gruppo e la consegna di un simpaticissimo ed utilissimo gadget.
Grazie ancora a Lavazza per la fantastica mattinata e a Garofalo – Gente del Fud per averlo organizzato.

martedì 6 novembre 2012

Salone del Gusto 2012 – il paradiso per le mie papille gustative

Il Salone del Gusto quest'anno insieme a Terra Madre ha dato luogo alla più grande manifestazione mondiale dedicata agli amanti del buon cibo e della terra, un evento unico che ha avuto per protagonisti il cibo e il canto della Terra.  Ed io c’ero !!!!

Grazie a Garofalo e Gente del Fud che ha scommesso (vincendo !) su 150 foodblogger ai quali ha concesso il loro piccolo momento di celebrità con attività all’interno del fantastico stand Garofalo ma anche presso gli stand regionali dei Presidi Slow Food.


Che dire del Salone, è il luogo ideale per "girare" il mondo, assaggiando, gustando ma principalmente "ascoltando" il racconto dei singoli produttori, spesso piccoli che ti raccontano con passione di introvabili formaggi, farine, dolci, salumi, vini e birre artigianali, queste ultime in forte aumento nel corso degli ultimi anni.



Partecipare al Salone del Gusto per un foodblogger è come andare a Disneyland per un bambino; per noi che amiamo scoprire le qualità e le storie che ci sono dietro ad ogni singolo prodotto di qualità. La mia due giorni è cominciata con un giro per le eccellenze italiane, ho avuto modo di assaggiare, ma forse sarebbe meglio dire gustare, tantissimi prodotti di "nicchia" che non troviamo nella grande distribuzione ma che racchiudono in se tutta la passione e i sacrifici che spesso generazioni hanno messo in campo per raggiungere l'obiettivo di un prodotto di eccellenza. Ma non solo Italia, quest'anno ampio spazio è stato dato al resto del mondo con una sezione dedicata ai piccoli produttori stranieri.


La cosa bella di partecipare ad un evento del genere come foodblogger sta nel fatto che spesso si viene visti dai produttori come un amico sincero, questo perché il foodblogger non ha nessun interesse, recensisce un prodotto con sincerità, oggigiorno rappresenta la voce autorevole ed amica a cui chiedere un consiglio su un prodotto o su un ristorante (come ripeteva Emidio Mansi ;-) ), questo perché il foodblogger fa il suo "lavoro" con passione e neutralità in quanto amante del buon cibo, in poche parole è LIBERO!


Il Salone del Gusto è il posto ideale per mettere a dura prova tutti i sensi del gusto, anche l'umami visto che c'è chi produce una gelatina in grado di enfatizzare questo quinto gusto. È il posto dove puoi trovare chi produce cioccolatini con ganasce di pecorino di fossa, creme aromatizzate di latte di pecora, gelatine di birra per accompagnare formaggi. Insomma in poche parole è il paese dei balocchi per chi ama mangiare bene. Il Salone del Gusto mi ha lasciato le storie dei produttori italiani e stranieri (uno su tutti i produttori malesiani del pepe nero di Rimbas) e una valigia piena di prelibatezze, dal paté di fegato di rana pescatrice (produttore galiziano), alla confettura piccante di zucca, passando per la colatura di alici e le spezie asiatiche alcune introvabili come il pepe nero lungo e il machis. Ma non solo, mi ha permesso di conoscere gente fantastica che ha in comune la stessa passione per il buon cibo (ed anche del buon bere…. ;-) ), tanti sono i foodblogger che ho avuto modo di conoscere da Luca di “Per un pugno di capperi” a Pasquale  de “I Sapori del Mediterraneo"  passando per Valentina “La cuoca pasticciona” e Giò di “Symposion Foodies”, Monica di “Dolci Gusti” e tanti tanti altri.

Menzione speciale per Stefania "BigShade", mia compagna di avventura nell’evento fuori stand, il nostro compito è stato quello di proporre una degustazione del Caciofiore un formaggio della campagna romana ottenuto con latte di pecora e caglio vegetale; di questo formaggio ce ne parla Columella nel suo trattato "De Rustica": "Conviene coagulare il latte con caglio di agnello o di capretto, quantunque si possa anche rapprendere con il fiore di cardo silvestre o coi semi del cartamo o col latte di fico. In ogni modo il cacio migliore è quello che è stato fatto col minimo possibile di medicamento". (Lucio Giunio Moderato Columella, "De Rustica", 50 d.C.). Un gruppo di piccoli produttori di formaggio della Campagna Romana ha deciso di ricominciare a fare quel formaggio che già all’epoca era tanto amato. Ciò che rende unico nel suo genere questo formaggio è l’utilizzo di caglio vegetale ottenuto dai petali del fiore cardo (Cynara Cardunculus). L’utilizzo del caglio di cardo, la particolare tecnica casearia, il latte di pecora crudo proveniente dalla campagna romana, la curata stagionatura di un mese, rendono il formaggio morbido e cremoso, dall’odore profondo di latte ed il sapore intenso, dolce non salato e con un retrogusto lievemente amaro.


Presentazione del Caciofiore


Un particolare ringraziamento va all’Azienda Agrituristica Acquaranda per averci messo a disposizione il Caciofiore e l’azienda Mongetto per la fantastica confettura extra di zucca leggermente piccante.


E per finire un ringraziamento particolare a Emidio Mansi e Giorgio Marigliano e a tutto lo staff Garofalo e alla loro proverbiale "efficienza sFizzera napoletana"





mercoledì 19 settembre 2012

Penne integrali bio con ricotta e tonno su crema di cannellini ezafferano


La ricetta delle penne integrali con ricotta e tonno su crema di cannellini e zafferano è stata creata per la partecipazione al contest 4° contest ricette estive leggere – pasta integrale bio Benedetto Cavalieri  in accessori finger food.

Questo tipo di pasta è di semola integrale di grano duro coltivato in Italia, da agricoltura biologica, lavorato ed essiccato con metodo delicato.  E' prodotta usando il chicco completo del grano, non privato della crusca e del germe. Tenendo conto che i pesticidi utilizzati in agricoltura si accumulano sulla parte esterna del chicco, la crusca, è bene scegliere per la pasta integrale quella proveniente da agricoltura biologica per non rischiare che sia  inquinata da innumerevoli sostanze chiminche dannose.

Il suo pregio risiede nella grande quantita' di fibre e nella sua bassa percentuale glicemica.
Il germe di grano e' ricco di acidi grassi essenziali ed antiossidanti, mentre la crusca offre molti sali minerali.

Ingredienti:

Preparazione:

Per prima cosa preparare la crema di cannellini, cuocere in acqua i fagioli (meglio se freschi visto che trattasi di una ricetta estiva). A cottura ultimata salare ed aggiungere lo zafferano; frullare il tutto e tenere in caldo.

Per la farcia, mettere in una bowl la ricotta e il tonno tagliato al coltello fino ad ottenere una tartare, amalgamate bene gli ingredienti, salare e pepare.

Mettere in un padellino l'olio EVO ed uno spicchio d'aglio, fate insaporire l'olio facendo attenzione che l'aglio non si bruci. Quando l'olio è pronto spengere il fuoco, eliminare l'aglio ed aggiungere una generosa cucchiaiata di bottarga di tonno (meglio se grattugiata al momento).

Cuocete la pasta in abbondante acqua salata, e scolarla al dente.
Iniziamo ora ad impiattare prendendo una mini coppa finger food e mettendo sul fondo un cucchiaio di crema di cannellini. Disporre a raggiera 9 penne rigate per ogni coppetta. Con una sac a pochè farcire ogni penna rigata con la crema di ricotta e tonno. Aggiungere un filo di olio alla bottarga ed una spolverata di bottarga. Guarnire con un ciuffetto di maggiorana (o altra aromatica meglio se con fiori).




martedì 18 settembre 2012

Risotto al profumo di mare

Il risotto al profumo di mare con gamberi e molluschi è un classico della cucina italiana per questi ultimi scampoli d'estate.

Ingredienti per 6 persone:
400 gr. di riso (vialone nano o carnaroli)
1 kg di cozze
1 kg di vongole veraci
500 gr di gamberoni di sicilia
1 scalogno
1 spicchio d'aglio
olio EVO
vino bianco
prezzemolo

Preparazione:
Per prima cosa occorre pulire le cozze e far spurgare le vongole. Mettere i molluschi in un tegame capiente con olio EVO, uno spicchio d'aglio e qualche gambo di prezzemolo e far aprire.


A questo punto iniziare la cottura del riso, quindi in un tegame (largo e basso ideale per la cottura del risotto) far imbiondire una cipolla tritata molto finemente (in modo tale che se ne percepisca il sapore ma non sia visibile).


Procedere quindi con la tostatura del riso, operazione che dovrebbe durare un paio di minuti avendo cura di mantenere in movimento il riso onde evitare che i chicchi a contatto con il fondo della pentola brucino. Al termine della tostatura sfumare, tenendo il tegame lontano dalla fiamma, con il vino bianco.


La sfumatura serve a donare al riso una nota acida in contrasto con quella dolce caratteristica del riso. Quando il vino è evaporato aggiungere il liquido di cottura  caldo avendo cura di coprire il riso (2 cm.). Da questo momento parte il tempo di cottura (normalmente 18/20 minuti, per questo diffidate quando in un ristorante vi viene servito un risotto prima che sia passato questo tempo ;-) ).


Io per la cottura ho utilizzato una bisque (brodo di crostacei) e l'acqua di cottura dei molluschi.


Cuocere il riso aggiungendo il liquido ogni volta che il precedente viene assorbito.


Dopo 10 minuti di cottura aggiungere i molluschi (che precedentemente avrete tolto dai gusci tenendone da parte qualcuno intero per la decorazione finale del piatto)


Passati altri 4 minuti aggiungere i gamberi tagliati a pezzetti e continuare con la cottura del riso.


Dopo altri 2 minuti controllare la cottura del riso, salare e se è tutto ok procedere con il periodo di riposo che deve avvenire lontano dalla fiamma lasciando il riso "tranquillo" per 2 minuti. Passato questo tempo, procedere con la mantecatura che in questo caso può avvenire con un goccio di olio EVO freddo di frigorifero.


Impiattare e decorare il piatto con i molluschi integri, un gambero scottato in padella e una abbondante spolverata di prezzemolo tritato.



martedì 19 giugno 2012

Crostini con provola affumicata e fiori di zucca

Il weekend "visita parenti" mi ha regalato un filone di "pane cafone" (tipico pane campano), una provola fresca affumicata di mozzarella di bufala, e mezzo chilo di fiori di zucca freschi freschi. Al rientro a casa mumble mumble cosa fare? i fiori di zucca erano troppo piccoli da fare fritti e farciti e quindi eccoti qua dei bellissimi crostini con provola affumicata e fiori di zucca ai quali ho aggiunto anche delle acciughe sotto olio.

Ingredienti per 4 persone:
  • 8 fette di pane cafone
  • 1 provola di bufala affumicata
  • fiori di zucca
  • filetti acciughe sotto olio
  • olio EVO
  • pepe nero
Preparazione:
Tagliate le fette di pane non troppo spesse e farle tostare in forno caldo per qualche minuto.

Mettere sulle fette di pane tostate le fettine di provola e sopra i fiori di zucca precedentemente lavati, asciugati ed aperti, a seconda dei gusti aggiungere un paio di filetti di acciughe.



Cuocere in forno a 180° per una decina di minuti, giusto il tempo per far sciogliere la provola.

Tirare fuori dal forno, aggiungere un filo di olio EVO (non troppo saporito) e una macinata di pepe nero.

giovedì 14 giugno 2012

Crostata

Questa ricetta della classica crostata di marmellata mi è stata passata da un'amica, è facilissima e rapidissima, ideale per la colazione e per la merenda........e non solo! Io l'ho preparata utilizzando la marmellata di ciliege ma può essere cotta "vuota" e poi riempita di crema e frutta fresca.

Ingredienti:
  • 300 gr. farina
  • 150 gr. di zucchero
  • 150 gr. di burro
  • 1 uovo intero più un rosso
  • scorsa di un limone
  • 1 pizzico di sale
  • 1 pizzico di bicarbonato
  • 1 confezione di marmellata
  • zucchero a velo
Procedimento:
Impastare velocemente tutti gli ingredienti senza lavorare troppo, far riposare in frigo per 1 ora (oppure 20 minuti in frezeer).

Rimpastare velocemente la frolla e dividere in due panetti, uno più grande per la base e uno più piccolo per le strisce da mettere sopra.

Con il panetto più grande foderare una teglia da crostata, mettere la marmellate, ed infine le strisce di frolla ricavate dal panetto più piccolo.

Cuocere in forno a 180° per 30 minuti.

Una volta raffreddata, spolverizzare con zucchero a velo.



lunedì 11 giugno 2012

Biscotti al cioccolato "chocolate crinkles"

Qualche tempo fa ero alla ricerca di un'idea su come utilizzare il cioccolato delle uova pasquali e ho trovato questa ricetta di biscotti al cioccolato "chocolate crinkles". L'immagine di questi biscotti mi ha riportato indietro con la memoria, quando da bambino trascorrevo le vacanze estive al paesello ed era prassi andare al forno (ormai chiuso sigh!) a comprare i biscotti per la colazione (e non solo) e tra i tanti c'erano anche questi, croccanti fuori e morbidissimi dentro! Per questa ragione ho deciso di provare e devo dire che assaggiandoli ho fatto un salto indietro nel tempo.......

Ingredienti (circa 20 biscotti medi):
  • 220 gr. di cioccolato fondente
  • 220 gr. di farina
  • 2 uova
  • 60 gr. di burro
  • 100 gr. di zucchero
  • 1 cucchiaino di lievito (io ho utilizzato il Lievitec Dolce Vanigliato della Tecal)
  • zucchero a velo q.b.
Procedimento:
Per prima cosa fondere il cioccolato con il burro e lasciarlo raffreddare.

Montare le uova con lo zucchero, quando il composto sarà chiaro e spumoso aggiungere, poco alla volta, la farina nella quale avrete precedentemente mischiato il lievito.


Quando il composto sarà ben amalgamato aggiungere il cioccolato fuso (freddo) e mescolare bene.
Lasciare raffreddare in frigo per almeno 2 ore. Passato il tempo di riposo preparate delle palline e passarle nello zucchero a velo, appiattire leggermente e mettere sulla placca da forno.

Cuocere a 180° per 15 minuti.